Pianto e pisolino contano come crescita personale 

Sveglia alle 5:00 del mattino, tre cose da scrivere sul journaling della gratitudine, acqua tiepida con limone, 10 km di corsa, pesi, 20 minuti di meditazione, un capitolo di un libro motivazionale, colazione healthy con avena e proteine, lavoro al tuo side hustle milionario… e poi inizia davvero la giornata lavorativa. 

Ah, non l’hai fatto? Allora non stai investendo nella tua crescita personale. Fakin luser. 

E io mi chiedo 🤔: che tipo di persona —a cui vorremmo assomigliareriesce a fare tutto questo in modo costante senza rompersi? Con la stanchezza tipica di fine settembre, questa settimana arriva una lista di verità ovvie ma scomode: la crescita personale non è una checklist perfetta. E soprattutto non è un rituale pensato per robot a batteria infinita. 

MITI TOSSICI DELLA CRESCITA PERSONALE 

Viviamo in un’epoca in cui cripto-bros e ex creator di contenuti nopor riconvertiti in “coach olisticihanno trasformato ilcrescere e migliorarsi” in un prodotto da vendere in abbonamento. E nel processo ci hanno rifilato miti da smontare: 

  1. Vali quanto produci. Benvenuto nellacapitalizzazione del tempo”: ogni ora deve contare, ogni minuto deve rendere, ogni pausa è un investimento perso. Risultato? Identità trasformate in fogli Excel. 

  1. Migliorare fa sempre bene e piace. Sbagliato. Cambiare brucia, il percorso fa male, il miglioramento punge e stanca. A volte significa restare a disagio e disorientato per mesi. Non è un picco di serotonina, è pubertà emotiva. 

  1. Crescita personale = leggere, meditare, correre maratone, guadagnare soldi. Se non accumuli verdoni, chilometri e avventure “non conta”. Benvenuto al Monopoli della vita reale. 

  1. Il successo è lineare e sempre in salita. In realtà assomiglia di più a una metropolitana all’ora di punta: sali, scendi, ti gira la testa… e a volte scendi alla fermata sbagliata e inciampi pure sulla banchina in curva. 

  1. La chiave è la costanza senza lamentele. Mascolinità tossica e bomba a orologeria servita. Meglio tacere, produrre e non mostrare emozioni. Fino a quando, ovviamente, esplodi e nessuno capisce perché. 

In sintesi: ci hanno venduto un modello di miglioramento irraggiungibile (e pericoloso). E, paragonandoci a quello, ci sentiamo sempre in difetto. 

A COSA ASSOMIGLIA DAVVERO LA CRESCITA PERSONALE 

Spoiler: non ne abbiamo la più pallida idea. Se lo sapessimo, saremmo già in giro a predicare la buona novella. NESSUNO lo sa. Facciamo tutti del nostro meglio… finché non impariamo a fare meglio. Ma ci sono alcuni ingredienti che andrebbero aggiunti alla ricetta classica: 

  1. Momenti di catarsi. Piangere fino ad addormentarsi, urlare in macchina con la musica a palla, o lasciar andare ciò che tenevi dentro da settimane (magari con un pizzico di autodistruzione). Svuotarsi è spesso l’unico modo per fare spazio al nuovo. 

  1. Il potere della pigrizia. Tempo NON produttivo, ma semplicemente per essere. Con un pisolino extra, a mollo nella vasca o con gli amici senza motivo. 

  1. Rituali minimo-sindacali. Nei giorni in cui non riesci nemmeno ad alzarti dal letto, riuscire a mettere due gocce di crema idratante sul viso è un atto di potere infinito. 

  1. Fermate e pause. Ignorare WhatsApp, mettere il cellulare in modalità aereo, dire “oggi passo” senza spiegazioni. 

  1. Più azione ed emozione che riflessione. , riflettere serve… ma arriva il momento in cui bisogna allenare il muscolo. Paura, rabbia, tristezza meritano tante ripetizioni quante la gioia. Sono il “giorno di gambedella tua settimana emotiva. 

LA CRESCITA PERSONALE SENZA FILTRI 

A volte lo sviluppo personale assomiglia meno a quella foto prima e dopo su Instagram in cui sei più leggero di 25 chili e hai molti più muscoli... e più a quella in cui sono sopravvissuto a lunedì.

La cosa difficile non è fare yoga all'alba; è permettersi di fermarsi senza sensi di colpa. La cosa rivoluzionaria non è mantenere un programma perfetto; è riconoscere con calma che non si può gestire tutto oggi. E ciò che ha valore non è sempre ciò che brilla all'esterno, ma ciò a cui ci si aggrappa interiormente.

Lo sviluppo personale è caotico, quotidiano e, soprattutto, umano.

P.S.: Il post di questa settimana è sponsorizzato da Wowyoung. Perché magari oggi non hai cambiato il mondo, ma mettendo il nostro siero anti-età hai comunque fatto qualcosa che conta: ti sei preso cura di te stesso.

Pianto e pisolino contano come crescita personale 

Sveglia alle 5:00 del mattino, tre cose da scrivere sul journaling della gratitudine, acqua tiepida con limone, 10 km di corsa, pesi, 20 minuti di meditazione, un capitolo di un libro motivazionale, colazione healthy con avena e proteine, lavoro al tuo side hustle milionario… e poi inizia davvero la giornata lavorativa. 

Ah, non l’hai fatto? Allora non stai investendo nella tua crescita personale. Fakin luser. 

E io mi chiedo 🤔: che tipo di persona —a cui vorremmo assomigliareriesce a fare tutto questo in modo costante senza rompersi? Con la stanchezza tipica di fine settembre, questa settimana arriva una lista di verità ovvie ma scomode: la crescita personale non è una checklist perfetta. E soprattutto non è un rituale pensato per robot a batteria infinita. 

 

MITI TOSSICI DELLA CRESCITA PERSONALE 

Viviamo in un’epoca in cui cripto-bros e ex creator di contenuti nopor riconvertiti in “coach olisticihanno trasformato ilcrescere e migliorarsi” in un prodotto da vendere in abbonamento. E nel processo ci hanno rifilato miti da smontare: 

  1. Vali quanto produci. Benvenuto nellacapitalizzazione del tempo”: ogni ora deve contare, ogni minuto deve rendere, ogni pausa è un investimento perso. Risultato? Identità trasformate in fogli Excel. 

  1. Migliorare fa sempre bene e piace. Sbagliato. Cambiare brucia, il percorso fa male, il miglioramento punge e stanca. A volte significa restare a disagio e disorientato per mesi. Non è un picco di serotonina, è pubertà emotiva. 

  1. Crescita personale = leggere, meditare, correre maratone, guadagnare soldi. Se non accumuli verdoni, chilometri e avventure “non conta”. Benvenuto al Monopoli della vita reale. 

  1. Il successo è lineare e sempre in salita. In realtà assomiglia di più a una metropolitana all’ora di punta: sali, scendi, ti gira la testa… e a volte scendi alla fermata sbagliata e inciampi pure sulla banchina in curva. 

  1. La chiave è la costanza senza lamentele. Mascolinità tossica e bomba a orologeria servita. Meglio tacere, produrre e non mostrare emozioni. Fino a quando, ovviamente, esplodi e nessuno capisce perché. 

In sintesi: ci hanno venduto un modello di miglioramento irraggiungibile (e pericoloso). E, paragonandoci a quello, ci sentiamo sempre in difetto. 

 

A COSA ASSOMIGLIA DAVVERO LA CRESCITA PERSONALE 

Spoiler: non ne abbiamo la più pallida idea. Se lo sapessimo, saremmo già in giro a predicare la buona novella. NESSUNO lo sa. Facciamo tutti del nostro meglio… finché non impariamo a fare meglio. Ma ci sono alcuni ingredienti che andrebbero aggiunti alla ricetta classica: 

  1. Momenti di catarsi. Piangere fino ad addormentarsi, urlare in macchina con la musica a palla, o lasciar andare ciò che tenevi dentro da settimane (magari con un pizzico di autodistruzione). Svuotarsi è spesso l’unico modo per fare spazio al nuovo. 

  1. Il potere della pigrizia. Tempo NON produttivo, ma semplicemente per essere. Con un pisolino extra, a mollo nella vasca o con gli amici senza motivo. 

  1. Rituali minimo-sindacali. Nei giorni in cui non riesci nemmeno ad alzarti dal letto, riuscire a mettere due gocce di crema idratante sul viso è un atto di potere infinito. 

  1. Fermate e pause. Ignorare WhatsApp, mettere il cellulare in modalità aereo, dire “oggi passo” senza spiegazioni. 

  1. Più azione ed emozione che riflessione. , riflettere serve… ma arriva il momento in cui bisogna allenare il muscolo. Paura, rabbia, tristezza meritano tante ripetizioni quante la gioia. Sono il “giorno di gambedella tua settimana emotiva.

 

LA CRESCITA PERSONALE SENZA FILTRI 

volte la crescita personale assomiglia meno a un before & after su Instagram (meno 25 kg, addominali in evidenza) e molto più a: oggi ho sopravvissuto al lunedì.” 

La parte difficile non è lo yoga all’alba, ma fermarsi senza sensi di colpa. La parte rivoluzionaria non è avere un’agenda perfetta, ma ammettere serenamente: oggi non ce la faccio con tutto. E la parte preziosa non è sempre quella che brilla fuori, ma ciò che ti tiene in piedi dentro. 

La crescita personale è caotica, quotidiana e, soprattuttoumana. 

 

P.S.: Il post di questa settimana è sponsorizzato da Wowyoung. Perché magari oggi non hai cambiato il mondo, ma mettendo il nostro siero anti-età hai comunque fatto qualcosa che conta: ti sei preso cura di te stesso. 

Wow Young

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